SONO 37.000 GLI ORDINI DELLE DACIA CON IL NUOVO LOOK

SANDERO RESTA LA STRANIERA PIÙ VEDUTA E LA SPRING L’ELETTRICA PIÙ VENDUTA A PRIVATI

E’ la concessionaria Paglini, la prima struttura Dacia ad inaugurare i canoni estetici e funzionali del nuovo corso ed è qui, che abbiamo avuto un incontro con i vertici, per fare il punto, sui programmi ed i risultati del dinamico brand, che fa parte del gruppo Renault. Lo sorso anno, la casa di origine rumena, aveva annunciato una vera e propria rivoluzione estetica e progettuale, con un nuovo logo moderno e fortemente stilizzato, capace di anticipare i principi di un marchio, che punta ad essenzialità ed ecologicità: dallo scorso dicembre ad oggi, le Dacia del nuovo corso sono state già scelte da 37.000 utenti. Il tutto è cominciato nel 2021, quando Luca De Meo (CEO del gruppo Renault) ha presentato il piano “Renaulution” (14/1/2021), puntando ad una suddivisione del gruppo in 4 unità, ma lasciando a Dacia-Lada, il comparto dei: modelli economici ed efficaci. Dacia, ovviamente, mantiene quel favorevole rapporto prezzo-qualità, che l’ha fatta crescere, ma ora il motto è: “Best value for money”. Il concetto emergente è quello di “Essenzialità” ma, attenzione, inteso in questo senso: via tutto ciò che è superfluo, ma motori, elettronica per la sicurezza e per l’infotainment, tutto super aggiornato, anzi, proteso verso il futuro. Altro punto focale: “L’ecologizzazione del marchio”, che passa necessariamente attraverso l’approccio a plastiche riciclate “Starkle”, anche per componenti esterni della carrozzeria e che dovrebbe raggiungere, entro il 2024, il 20% dell’utilizzo totale. Prima di passare ai freddi numeri, diamo uno sguardo al futuro del brand: sta arrivando dai concessionari la prima Dacia ibrida, la Jogger da 140 Cv e, sempre entro l’anno, toccherà alla Spring, che resta l’auto elettrica più venduta in Italia a privati e che verrà aggiornata con un nuovo motore da 65 Cv; entro il 2024 sarà la volta della nuova Duster; entro il 2025 arriverà la Bigster, primo Suv della casa di segnento “C”, che verrà affiancato, entro il 2030, da altri prodotti delle stesse dimensioni. A fronte di un mercato auto nazionale al ribasso del 10%, Dacia cresce e lo fa con un degnissimo 9%; per quanto riguarda il mercato totale, il brand si assesta al 6° posto assoluto per vendite, ma sale al 3°, se consideriamo il solo segmento delle vendite a privati (settore in calo, in Italia, del 16%); il valore residuo del mezzo, facendo sempre i debiti paragoni tra 2021 e 2022, fa un altro balzo in avanti e, calcolando un arco di utilizzo di 3 anni e 45.000 km, guadagna 3 punti (passando dal 47,1% al 50,1%), il che si traduce in un aumento del valore del mezzo, di circa 1.301 euro; per quanto riguarda il mercato bifuel GPL, Dacia seguita ad essere in vetta alla classifica.

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