Sayer, arriva il volante Jaguar dotato di intelligenza artificiale

In un panorama automobilistico che ha già raggiunto livelli altissimi nella guida assistita, per volare ormai spedito verso quella “autonoma”, un volante dotato di intelligenza artificiale appare subito una trovata geniale. Ed ecco che arriva “Sayer”, il volante intelligente sviluppato da Jaguar Land Rover debutterà a Londra il 7 settembre in occasione del Tech Fest 2017.

A primo acchitto sembra uscito da un film di fantascienza.

Permettendo al conducente di interagire in maniera completa appare subito un’idea vincente in piena sintonia con la modernità attuale dove i comandi vocali non sono un traguardo bensì un punto di partenza.

Un elemento della vettura dagli straordinari contenuti come avrebbe voluto Malcolm Sayer, uno dei mitici designer che hanno “scritto” la storia della Jaguar tra il 1951 ed il 1970. In suo onore la Casa Britannica ha battezzato il suo nuovo gioiello che, oltre gli innumerevoli compiti che potrà svolgere, sembra avere una potenzialità mai vista prima. Ebbene si, il nuovo Sayer potrebbe divenire una sorta di tutt’uno con il “driver” il quale si porterà a presso il proprio volante nel vero senso della parola. Potrà letteralmente parlarci comunicandogli i propri impegni e il “fenomeno” si occuperà di sincronizzare sveglie o dare informazioni utili sul tragitto. Ma ciò che veramente lascia di stucco è la possibilità di richiedere ad esempio a casa, l’arrivo di un’auto completamente autonoma, sulla quale salire ed inserire il volante al pari di una chiave sul cruscotto.

Oltre alla tecnologia, il concetto straordinario che vuole introdurre Jaguar è quello di possedere un volante e non una vettura, perché in pratica si potrà usufruire di una qualunque auto con un allestimento adatto al momento. Sarà quindi possibile condividere miriadi di macchine superando il problema di averne una o due con caratteristiche limitate delle quali doversi inoltre prendere cura.

Si potrebbe pensare al concetto di auto a noleggio dove non è il conducente che va a ritirarle presso il deposito autorizzato ma al contrario, sarà l’automobile a raggiungere il suo “proprietario del momento”.

Un modo completamente nuovo di concepire il rapporto uomo-macchina, il pensiero è sicuramente accattivante ora non resterà che vedere i risvolti pratici di questa intuizione dal grande contenuto tecnico e, volendo, anche sociale.

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