Micromobilità a zero emissioni: il boom dei monopattini elettrici

Il successo dei monopattini elettrici è sempre più tangibile, soprattutto dopo le modifiche al Codice della Strada, che li ha regolamentati. Ma qual è la situazione negli altri Paesi?Se in Italia la loro diffusione è iniziata soltanto da qualche mese, in altri Paesi i monopattini elettrici (o e-scooter, come sono comunemente definiti) sono già parte del panorama quotidiano. Rappresentano un’alternativa semplice e a zero emissioni per gli spostamenti a corto raggio, oppure un mezzo complementare al trasporto pubblico o all’automobile, magari per percorrere velocemente il cosiddetto ultimo miglio o per entrare nelle aree a traffico limitato.

La crescita della sharing economy, poi, sta facendo aumentare rapidamente la quantità di questi mezzi a due ruote sulle strade: alla fine dello scorso anno, per esempio, in Francia erano già 250.000.

Un trend che attira l’attenzione anche di alcuni personaggi di fama mondiale: di recente sono entrate in questo mercato aziende come la Bolt Mobility, fondata dall’uomo più veloce del mondo, Usain Bolt, o la Tier Mobility, che vanta tra gli azionisti il Campione di Formula 1 Nico Rosberg. Più simili a giocattoli che a mezzi di trasporto per adulti, i monopattini elettrici hanno il potenziale per risolvere alcuni dei problemi delle metropoli congestionate di tutto il mondo.

SEAT ha già lanciato in Spagna l’eXS scooter realizzato in collaborazione con Segway e Volkswagen è pronta a introdurre in vari mercati il Cityskater.

Come funziona

I servizi di sharing dei monopattini elettrici sono “free floating” – letteralmente a flusso libero, ovvero con ritiro e riconsegna in postazioni comode per l’utente, e non fisse – proprio come la maggior parte dei servizi di car sharing. Attraverso una app e grazie al GPS, gli utenti possono localizzare l’e-scooter più vicino, scansionare il relativo QR code e sbloccarlo. Per partire basta una prima spinta, poi si attiva il motore elettrico. Normalmente si accelera premendo con il pollice una piccola leva sul manubrio.

Alla fine del “giro” il pagamento avviene automaticamente, attraverso la app che è collegata alla carta di credito dell’utente. In media i costi sono più bassi di quelli di un biglietto dell’autobus o della metro – il divertimento, invece, è decisamente maggiore.

 

Velocità e autonomia

L’autonomia degli e-scooter è di circa 20 chilometri, con una velocità massima intorno ai 20 km/h. L’uso del casco non è obbligatorio, ma raccomandato. Nel caso dei servizi di sharing, la ricarica viene effettuata di notte, quando i mezzi non sono disponibili per il noleggio. Alcuni operatori permettono agli utenti di occuparsi di questa operazione in cambio di un bonus sulle tariffe. Ma dove circolano? Ecco una panoramica sull’uso dei monopattini elettrici nel mondo:

 

Stati Uniti

Qui gli e-scooter sono utilizzati in più di 20 Stati e 30 città. Come per gli skateboard e i dune buggy, tutto è partito dalla California, dove l’attenzione per le nuove tecnologie è estremamente alta e le condizioni climatiche ne consentono l’utilizzo per tutto l’anno. Nel solo Golden State sono attivi moltissimi servizi di sharing.

Ciò nonostante, l’introduzione dei monopattini elettrici a livello nazionale è stata piuttosto controversa: alcune città, per esempio, hanno fissato un limite per il numero di mezzi autorizzati a circolare. Nelle aree in cui non ne è consentito l’utilizzo, il geofencing disabilita il funzionamento dei monopattini. Infine, se vengono parcheggiati o usati in modo improprio, i cittadini possono segnalarlo alle autorità, che prendono provvedimenti (fino al sequestro del mezzo) in breve tempo.

Francia

Parigi è stata una delle prime città europee ad accogliere i monopattini elettrici, chiamati “trottinettes”. La loro grande diffusione, sostenuta anche dai tanti acquisti di clienti privati (oltre 200.000 nel 2018), ha portato l’amministrazione cittadina a proibirne la circolazione e il parcheggio sui marciapiedi.

Germania

Dopo una fase di sperimentazione, il Governo tedesco ha regolamentato l’utilizzo degli e-scooter, che possono circolare in strada e sulle piste ciclabili, ma non sui marciapiedi. I primi operatori di sharing hanno avviato le attività a Berlino. La potenza massima è fissata a 500 Watt, la velocità non può superare i 20 km/h. L’età minima per guidare il monopattino è 14 anni. Il casco è consigliato ma non obbligatorio, al contrario delle luci.

Belgio e Austria

A Bruxelles sono già attivi sei operatori di sharing, per i quali dallo scorso febbraio è in vigore una regolamentazione ben precisa. A Vienna le aziende che noleggiano i monopattini, con la formula “free floating”, sono cinque. La circolazione è consentita solo in aree ben definite: se si esce da queste, il mezzo emette un suono di allarme fino al rientro.

Svizzera

Dopo alcuni incidenti, uno degli operatori di sharing ha ritirato la propria flotta di monopattini, ma ciò non ha ostacolato la diffusione degli “e-Trottis” (così sono chiamati in Svizzera), sia per quanto riguarda il mercato dei privati, sia per le aziende che propongono il noleggio. La maggior concentrazione si trova a Basilea e a Zurigo.

Gran Bretagna

La Gran Bretagna si sta preparando al boom degli e-scooter. Attualmente un operatore è in fase di test al London Olympic Park, con l’obiettivo di valutare il potenziale di una diffusione più ampia. Al momento la circolazione è autorizzata esclusivamente in aree private.

Spagna e Portogallo

A Madrid e Malaga lo sharing dei monopattini è già diffuso. SEAT ha stretto una partnership strategica con la start-up UFO, grazie a cui nella Capitale gli utenti avranno a disposizione una flotta di 530 eXS Kickscooter sviluppati in collaborazione con Segway. Sempre a Madrid, gli e-scooter non possono circolare nelle aree pedonali o su strade il cui limite di velocità è oltre i 50 km/h. In Portogallo, invece, i monopattini sono arrivati lo scorso anno grazie a un’azienda californiana che ha introdotto a Lisbona circa 500 mezzi destinati allo sharing. Da allora, il trend è in forte crescita, nonostante le particolari caratteristiche delle strade cittadine.

Polonia e Svezia

Varsavia e Breslavia sono state le prime città polacche a offrire servizi di sharing, ma anche in questo caso il panorama si sta allargando.

La Svezia è in prima linea per quanto riguarda le soluzioni di mobilità innovative. Qui il ruolo di apripista non è toccato a un operatore statunitense, ma a un’azienda locale, VOI, che propone un servizio di sharing a Stoccolma, Goteborg e Malmö e si è rapidamente affermato in altre città europee.

Israele

Le condizioni climatiche ideali e la configurazione del territorio rendono il monopattino un’ottima alternativa per gli spostamenti quotidiani degli israeliani. In particolare il sabato, giorno festivo durante cui i mezzi pubblici non circolano.

 

 

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