CHIAMAMI “MILANO”: SARO’ LA TUA ALFA

2 ELETTRICHE DA 156 E 240 CV E DUE IBRIDE UNA ANTERIORE DA 136 CV ED UNA Q4

La piattaforma è la stessa del gruppo Stellantis, che ha già partorito Avenger, Fiat 600, Ds3 e tanta altra roba. Nulla da ridire, ma certo non siamo di fronte a quella splendida architettura, che ha dato vita a gioiellini del calibro di: Stelvio e Giulia. In compenso, in Alfa si sono impegnati a dovere e l’assetto è stato curato dalla stessa squadra, che ha messo a punto le GTA. Peccato che, leggendo il comunicato, non si capisce bene, cosa è comune a tutta la gamma e cosa solo alla versione elettrica “Veloce”, quella da 240 Cv che, diciamocelo francamente, è ancora relegata ad una ristretta élite di utilizzatori. Arrivando al dunque, sono due le potenze per le elettriche: 156 e 240 CV (la versione Veloce), entrambe con la stessa batteria da 54 kWh, agli ioni di litio, il che dovrebbe garantire la medesima autonomia di 400 km (Ciclo WLTP) e 590 su percorsi prettamente urbani. In corrente continua, la Milano ricarica fino a 100 kW, il che gli consente di fare dal 10 all’80% del pieno, in meno di 30 minuti. Le ibride sono strutturate su un’architettura a 48V: una anteriore, motorizzata con il 3 cilindri di 1.2 litri, ciclo Miller, da 136 Cv, supportato da un motore elettrico da 21 kW, integrato nel cambio automatico (un doppia frizione a 5 rapporti), alimentato da una batteria agli ioni di litio, poi, in seguito, arriverà la Q4, con un elettrico montato sull’asse posteriore. La ibrida, comunque, in città, dovrebbe fare almeno il 50% della percorrenza in elettrico e, anche su extraurbano, può andare in elettrico, per pochi km, fino a 150 km/h. Torniamo all’assetto, onore e vanto del marchio Alfa e leggiamo sul comunicato: lo sterzo è il più diretto del segmento (14,6), l’assetto si giova di un differenziale Torsen (tanta roba) e l’impianto frenante, sull’anteriore, monta dischi da oltre 380mm con pinze monoblocco a 4 pistoncini. Il dubbio nasce spontaneo: tutto questo, solo sulla versione Veloce (la elettrica più cattiva, da 240 Cv), quella con l’assetto ribassato di 25 mm, ma sull’altra elettrica e sulle ibride? Non ci è dato di capire. Andiamo oltre. Il look è inconfondibilmente Alfa, con un frontale caratterizzato da fanaleria “3+3” e gruppi ottici Full Led Matrix adattivi ed un posteriore tronco, che ricorda quella bellissima Giulia TZ, carrozzata Zagato. Gli interni sono classici, con strumentazione a cannocchiale ed un touchscreen da 10,25”, sviluppato secondo la logica dei widget. L’auto, comunque, è lunga 4,17 metri, larga 1,78 ed alta 1,5, con un bagagliaio che arriva a 400 litri e le elettriche hanno un frunk anteriore, dove mettere i cavi di ricarica. Tutti i software interni si aggiornano con tecnologia Ota (Over The Air) e c’è l’immancabile assistente virtuale “Hey Alfa”, integrato con Chat GPT (A.I.). I prezzi della elettrica partono da 39.500€, poi c’è l’edizione Speciale ibrida, che parte 29.900€.

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