JEEP GLADIATOR: IL DURO DEL FUORISTRADA

Una notizia indirizzata a tutti gli amanti del fuoristrada vero, dell’avventura con la “A” maiuscola ed a tutti coloro che necessitano di capacità di carico e prestazioni estreme: il “Gladiator” è nel vecchio continente. Con l’occasione, poi, spendiamo qualche rigna per fare il punto sull’effetto “Pick-up”.  La Jeep ha dunque deciso d’importare, anche qui da noi, questo suo pick-up estremo, in occasione del suo ottantesimo compleanno. Il mezzo nasce dall’ultima versione della Wrangler, strutturato sulla base di un doppia cabina, con cassone in acciaio da 153 cm (dotabile di presa di corrente esterna impermeabile da 230 V), con tutti gli upgrade fuoristradistici del caso. La motorizzazione è affidata ad un V6 3,0 litri turbodiesel (Euro 6D Final), da 264 CV e 600 Nm di coppia, abbinato ad un robusto cambio automatico a otto marce. La capacità, in off-road, è fuori discussione, ma vediamo qualche specifica: sistema di trazione integrale Selec-Trac, con scatola di rinvio a due velocità e rapporto ridotte pari a 2,72:1; assali anteriore e posteriore Dana 44 heavy-duty di terza generazione con rapporto posteriore al ponte pari a 3,73; bloccaggi elettrici degli assali anteriore e posteriore Tru-Lock, differenziale a slittamento limitato Trac-Lok, barra stabilizzatrice a scollegamento elettronico e pneumatici all terrain su cerchi da 18, per una capacità di guado da 76 cm; angolo di attacco 41 gradi, angolo di dosso 18,4 gradi, angolo di uscita 25 gradi; altezza da terra 25,3 cm; capacità di traino da 2.721 kg e carico utile massimo in 4×4 565 kg. Le modalità di guida sono 4: 2H (High – a due ruote motrici); 4H AUTO, in questo caso, grazie alla tecnologia “shift on the fly”, l’auto passa automaticamente (entro una velocità massima di 72 km/h) dalle 2 alle 4 ruote motrici; 4H Part-Time; 4L con ridotte. Diverse le combinazioni disponibili: hard top a tre pannelli, soft top e senza tetto. Gli interni, come nella Wrangler, non sono certo spartani ed offrono tutti i comfort di un’auto stradale, con un discreto schermo touch centrale da 8,4” e completa connettività con Apple ed Android. Di serie, c’è anche la telecamera posteriore, con griglia dinamica. Tra i sistemi in dotazione: Blind-spot Monitoring e Rear Cross Path Detection, Forward Collision Warning Plus e, a richiesta, l’Adaptive Cruise Control con funzione Stop. Tre gli allestimenti disponibili in Italia, a partire dai 78.000 euro (circa): Overland, Launch Edition e, da aprile, serie speciale 80° Anniversario.

 FACCIAMO IL PIUNTO SUI PICK-UP

Ora, visto che parliamo di un pick-up, vediamo di fare un po’ di luce su pregi e limiti di questi mezzi, nel nostro paese. Tutti sappiamo che, in Italia, i pick-up non possono essere immatricolati con la sigla “M1”, quella destinata alle normali auto, ma solo come “N1”, ossia commerciali, anche se di massa complessiva a pieno carico, non superiore alle 3,5 ton. Ma sono di più le agevolazioni fiscali o gli handicap, vediamo di caprie i risvolti di questa assurda normativa, presente solo in Italia. Gli autocarri, soprattutto se intestati ad una ditta, consentono: detraibilità dell’Iva, di parte delle spese di acquisto e di gestione, bollo scontato e qualche altro piccolo vantaggio. Ma……, anche se il codice non ne vieta l’acquisto ad un privato, il pick-up sempre autocarro resta e, se ti ferma qualche rappresentate delle varie forze pubbliche con capacità di controllo, un po’ troppo zelante, cominciano i problemi. Magari sei in giro di domenica, con l’amica, l’amante o la fidanzata e stai andando a sciare. In questo caso, anche se la normativa vigente offre delle scappatoie, c’è il rischio di beccarsi una bella multa (circa 80 euro). Se il mezzo è intestato ad una ditta e lo guida personale non autorizzato, sono guai, ma se è intestato ad un privato, questo potrebbe “autorizzare” personale, anche famigliari, ad un momentaneo ausilio. Da ricordare: mai bambini a bordo. Molti consigliano di portarsi dietro copia della classica sentenza di Cassazione, che dà ragione a chi ha fatto ricorso. Il pubblico ufficiale, in genere se ne frega e procede, poi bisogna fare ricorso. L’aspetto più importante, però, è quello assicurativo, perché molte “Assicurazioni”, in caso d’incidente, creano tantissimi problemi: possono opporsi subito e non pagare, oppure, prima pagano, poi fanno rivalsa nei confronti del proprietario. Come procedere? Le strade sono belle complicate: ve ne andate in Germania, omologate il vostro mezzo come automobile e lo riportate in Italia; provate ad immatricolarlo M1, in Italia, come esemplare unico (un’impresa); ve ne fregate delle possibili multe e ve lo comprate lo stesso, ma in questo caso conviene scegliere  un’assicurazione che vi fa la clausola di “Non rivalsa”, costa una cinquantina di euro, ma vi mette al sicuro (sostanzialmente, l’assicurazione s’impegna a pagare, senza rivalersi sul proprietario).

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