QUINTA GENERAZIONE PER LA PRIUS

SOLO PLUG-IN, FINO A 86 KM IN ELETTRICO E 223 CV TOTALI, COL TETTO CHE RICARICA

La documentazione in nostro possesso (non l’abbiamo provata), parla di: un nuovo look, ma a vederla in foto, questa quinta generazione di Prius non sembra discostarsi troppo dalla quarta. Il solito profilo a cuneo, anche se l’apice del tetto è un po’ più declinato all’indietro. Un’auto, che conserva il Dna della prima edizione del 1997, vera apripista, nel segmento delle ibride. Allora, lo slogan era: “Just in time for the 21st Century”. Prius divenne l’auto giapponese dell’anno nel 1997-98 ed inizio ad essere esportata nel 2000. Nel 2003, è arrivata la seconda generazione, che portava con sé il 50% in più di potenza dal motore elettrico. Nel 2009, la terza generazione. La prima Plug-in è arrivata nel 2012 e vantava già 25 km di autonomia in elettrico. Nel 2015 è toccato alla quarta generazione, con l’autonomia in elettrico della plug-in, che arrivava a 45 km. Oggi, ecco la quinta generazione, solo plug-in, almeno per l’Europa, realizzata sulla base della seconda generazione della piattaforma GA-C, con conseguente miglioramento in tema di: riduzione del peso e rigidità. A livello di dimensioni, cambia qualche cosina, ma non troppo: l’altezza complessiva si abbassa di 50 mm, il passo si allunga di 50 mm, la larghezza cresce di 22 mm, ma la lunghezza cala di 46 mm ((4.599 mm). Cresce la potenza del gruppo motopropulsore, affidato ad un elettrico, che ora eroga 112 kW (152 Cv), accoppiato ad un termico da 163 Cv, per 223 Cv totali (l’attuale generazione ne ha solo 122). Molto del merito va ad una nuova batteria agli ioni di litio, realizzata con celle più dense, per 13,6 kWh, consente un’autonomia (dichiarata) prossima agli 86 km “Wltp”, nel ciclo combinato, dunque su percorsi urbani dovrebbe fare di meglio. L’auto, infatti, ha tre modalità di rigenerazione: bassa, media e alta ed il “Predictive Efficient Drive” migliora col tempo, perché memorizza i percorsi abituali e lo stile di guida del conducente e ottimizza automaticamente l’uso della modalità EV. I dati della navigazione, poi, indicano i punti di rallentamento più ricorrenti, per attivare la frenata rigenerativa e non finisce qui. Sulla Lounge+, la versione top, c’è un tetto con celle fotovoltaiche, migliorato rispetto a quello già utilizzato: ora ricarica direttamente la batteria principale, non c’è più quella separata, poi arriva fino a 185 kW (179 nella precedente versione, più 15%) e carica circa 8,7 km al giorno di autonomia e, nel caso l’auto resti in strada, ferma, per una settimana, ti fa il pieno. Il tutto, calcolato sulle ore di sole di Nagoya, in Giappone. L’On Board Charger da 3,3 kW, sulla normale 220V fa una ricarica totale in 4 ore. Il nuovo sistema T-Mate incorpora l’ultima generazione del #toyota Safety Sense (TSS), ora aggiornabile over-the-air, inoltre: raddoppia la distanza di rilevamento della telecamera frontale, migliora anche la vista laterale e verticale e c’è un più vasto raggio di rilevamento anche per i sensori radar, che consentono d’individuare moto, pedoni e veicoli, che provengono nel senso opposto di marcia. Tre le versioni (Active, Lounge e Lounge+), a prezzi che partono dai 41.120 euro, abbattuti a 34.700, con incentivi vari.

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