CINA: PRIMO PRODUTTORE MONDIALE E NON SOLO DI ELETTRICHE

VA MALE L’ELETTRICO IN ITALIA, SOLO IL 3,9% DEL MERCATO

Interessante l’incontro con l’Unrae (Unione nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri), dove si è parlato di mercato, ovviamente di auto elettriche ed ovviamente di auto cinesi e qui arriva la prima sorpresa: la Cina, oggi, risulta il primo produttore di autovetture al mondo, con 2,45 milioni di unità prodotte nei primi 8 mesi del 2023 ed è al secondo posto per l’esportazione, ma ci torneremo sopra, ora parliamo di mercato. Gli ultimi 11 mesi hanno fatto registrare una crescita continua, ma a novembre 2023, il mercato delle auto in Italia è ancora sotto di 321.000 unità, rispetto al 2019,che ha fatto 1,9 milioni d’immatricolazioni (-18,1%), considerato l’ultimo anno “Buono”. Per tornare a valori prepandemia, secondo le previsioni Unrae, bisognerà arrivare al 2027, per una crescita che arrivi a 1,8 milioni di immatricolazioni. Per quanto riguarda le auto alla spina (Bev e Phev) si parla di 14,1 milioni d’immatricolazioni, con l’Italia fanalino di coda ed inutile cercare le ragioni di questo “Flop” nel reddito pro capite troppo basso, come ha sottolineato Andrea Cardinali, direttore generale Unrae: “Diversi paesi con Pil pro-capite inferiore al nostro hanno una quota di BEV nettamente superiore, che va dal 17% del Portogallo al 10,6% della Romania, fino al 4,6% della Grecia, contro il nostro 3,9%”. Nonostante ciò, Michele Crisci, presidente Unrae, ha parlato di questa benedetta transizione verso l’elettrico: “Come una opportunità di crescita per l’industry e tutto l’indotto”. E’ stato fatto il punto anche sull’andamento degli incentivi che, secondo Unrae, non stanno funzionando, infatti, a fine anno, ci sarà comunque un avanzo del 72,5% dei fondi disponibili per le vetture 0-60 g/Km, per oltre 600 milioni di euro. Fondi che l’Unrae vorrebbe fossero riproposti nel 2024, per le prime due fasce di emissione (0-20 e 21-60 g/Km), modificando anche le regole d’ingaggio, con: inclusione di tutte le persone giuridiche, aumento price-cap e aumento dei contributi unitari per le elettriche e plug-in ed un allargamento, con uno specifico fondo, per i veicoli industriali, autobus compresi. Ora torniamo alla Cina, con i dati forniti dal prof. Fabio orecchini, direttore dell’Osservatorio Auto e Mobilità di Luiss Business School, che ha presentato i risultati della ricerca “L’auto cinese in Italia: Conoscere per Decidere”. Da notare bene, che il 70% delle esportazioni di auto nel mondo “non è elettrico”, dunque qui siamo al cospetto di un fenomeno di ben altra portata. In Europa, la Cina è attualmente il primo importatore di vetture ed in Italia, nel 2022, ha immatricolato 39.000 auto (pari a uno share del 3%), per un valore superiore al miliardo di euro. Nei primi 9 mesi del 2023, le immatricolazioni sono salite a 59.400. L’Italia, poi, è l’unico Paese ad avere un’azienda italiana, che produce e commercializza su licenza, prodotti importati semi-finiti, ma completati in Italia.

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