MEMBRANE “PEM” E BATTERIE A ELETTROLITI SOLIDI

IL FUTURO DELLA MOBILITA’ PASSA ANCHE ATTRAVERSO SISTEMI A CELLE COMBUSTIBILE

In tema di elettrico, inutile fare gli struzzi, regna un’enorme confusione ed un’ancora più massiccia disinformazione. Non si sa a chi credere, non si sa a cosa credere. Ci sono le altisonanti dichiarazioni, di grosse aziende automobilistiche, che annunciano la prossima, inevitabile, imminente dismissione di tutti i motori endotermici, di entusiastiche valutazioni sul mercato europeo dell’elettrico, ma poi, andando a leggere nello specifico, ci si accorge, che i numeri dicono tutt’altra cosa: in Italia, l’elettrico non decolla, anzi, cala e anche nella grande e super tecnologica Germania, le ibride perdono mercato, benzina e diesel rialzano la testa e la Volkswagen inizia a tagliare la produzione di elettriche, per un sensibile calo della domanda. Lo sviluppo di soluzioni più papabili, comunque, va avanti, anche se ormai, si è ben al di sotto dell’incremento profetizzato da Gordon Moore nel 1965 (ma anche lui parlava di un solo decennio), che prevedeva un raddoppio della tecnologia informatica, chip compresi, ogni 2 anni, con tutto quello che ne consegue. Comunque bisogna andare avanti, sperimentare nuove soluzioni e, come si dice: quando il prodotto sarà pronto, l’utente arriverà, senza bisogno di minacciare blocchi e quant’altro. Una cosa è certa, la mobilità del futuro passa attraverso numerose strade e l’elettrico alla spina è soltanto una di quelle, ma andiamo per ordine, parliamo di idrogeno e lo facciamo con Hyundai. L’azienda coreana ha accelerato lo sviluppo di sistemi di produzione ed utilizzo, ampliando il marchio HTWO, che va a controllare l’intera filiera dell’idrogeno. Il gruppo prevede di acquistare 3 milioni di tonnellate di idrogeno all’anno, entro il 2035, non solo per autotrazione, ma anche per alimentare attività di produzione e logistica. Hyundai è impegnata nella realizzazione ed ottimizzazione di elettrolizzatori a membrana PEM, per la produzione di idrogeno verde, da realizzare a prezzi accessibili, visto che questi sistemi attualmente, sono decisamente più cari di quelli alcalini. Il futuro della produzione d’idrogeno, per l’azienda coreana, mira all’utilizzo di scarti ambientali: la tecnologia W2H utilizza la fermentazione dei rifiuti organici per generare biogas, a sua volta utilizzato per produrre idrogeno pulito; la P2H, invece, sfrutta la fusione dei rifiuti plastici. Hyundai Motor Company, Kia Corporation e W. L. Gore & Associates (Gore), inoltre, hanno firmato un accordo per collaborare allo sviluppo di queste membrane polimeriche elettrolitiche avanzate (PEM), necessarie ad ottimizzare il funzionamento dei sistemi di celle a combustibile. Ora parliamo del futuro delle batterie e lo facciamo con le celle allo stato solido di “QuantumScape”, azienda specializzata, che collabora con Volkswagen e che ha portato a termine una sperimentazione interessante, presso i laboratori PowerCo di Salzgitter, in Germania. La soglia standard, per questa prima fase di sviluppo delle batterie “Solide”, è rappresentata da 700 cicli di carica, per una perdita massima di capacità del 20%, a fine corsa. Le celle in oggetto, sono state messe alla frusta, per 1.000 cicli di ricarica, pari a circa 500.000 km di percorrenza, mantenendo comunque una capacità superiore al 95%.

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