Mercato auto usate: troppe auto con chilometraggio taroccato

Secondo una ricerca condotta da carVertical, un’automobile con chilometraggio modificato può essere venduta a un prezzo superiore del 21% rispetto al suo valore effettivo. Ciò significa che molti italiani pagano un veicolo più del dovuto senza sapere di essere vittime di truffatori. Il prezzo delle auto con chilometraggio modificato varia a seconda dei Paesi

Gli automobilisti preferiscono auto con bassi chilometraggi, pensando che queste siano in condizioni migliori e che non necessitino quindi di grandi riparazioni. Può essere difficile trovare un acquirente per un veicolo con un chilometraggio elevato, a meno che il prezzo non sia significativamente più conveniente. Per questo motivo i venditori disonesti falsificano il chilometraggio dell’auto, aumentando così il valore del mezzo per ottenere maggiori profitti.

Mediamente, le auto con chilometraggio modificato aumentano il loro valore del 29%. Ciò significa che gli automobilisti italiani possono arrivare a pagare un terzo in più del valore effettivo di un veicolo, perdendo così migliaia di euro.

Una situazione simile si registra nel Regno Unito (29%) e in Lituania (25%), dove l’aumento medio del valore è il più alto tra i 15 Paesi esaminati.

L’Ucraina (17%), la Polonia (19%) e la Romania (20%) si trovano dall’altra parte della classifica. Si tratta comunque di numeri importanti, che indicano come le pratiche illecite non passino mai di moda.

Più l’auto è nuova, maggiori sono le perdite. Quando si ha a che fare con la manomissione del contachilometri, all’età dell’auto è strettamente legato l’impatto finanziario sull’acquirente. Nel caso di un’auto di 15 anni con chilometraggio modificato, è interessante notare come questa tipologia di frode possa aumentare il prezzo del veicolo in media del 27%. 

Per mettere questo dato in prospettiva, basti pensare che ogni 100.000 chilometri scalati in maniera fraudolenta dal contachilometri, l’acquirente potrebbe spendere circa 2.000 euro in più. Per esempio, se il contachilometri dovesse indicare 200.000 km invece dei 400.000 effettivi, l’acquirente potrebbe spendere fino a 4.000 euro in più per il veicolo in questione.

Sebbene inizialmente questo aumento di prezzo possa sembrare eccessivo per un modello del 2008, questi valori sono stati calcolati in modo preciso tramite la piattaforma carVertical, dove gli utenti sono soliti controllare i veicoli di fascia alta e solo raramente le auto più economiche.

“Più un’auto è costosa, più l’acquirente rischia di perdere denaro – spiega Matas Buzelis responsabile delle comunicazioni di carVertical – Questo sottolinea l’importanza di un controllo approfondito dello storico di un veicolo prima dell’acquisto. In caso contrario, potrebbe essere troppo tardi e riavere indietro il denaro dal venditore potrebbe essere complicato”, afferma Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico e responsabile delle comunicazioni di carVertical”.

La falsificazione del contachilometri modifica il valore delle auto in modo differente a seconda delle marche. I diversi marchi automobilistici subiscono modifiche del valore diverse, che possono  variare dal 15% delle Mazda e delle Dacia al 27% delle Land Rover.

Acquistando una Dacia, gli automobilisti potrebbero arrivare a spendere fino a 2.000 euro in più ogni 100.000 chilometri percorsi. Tuttavia, altri marchi possono portare a perdite economiche anche maggiori.

Gli acquirenti di Renault possono perdere fino a 2.300 euro ogni 100.000 km percorsi, di Fiat fino a 3.000 euro, di Skoda fino a 4.200 euro e di Toyota fino a 5.000 euro. 100.000 chilometri non dichiarati costano ancora di più agli acquirenti di auto top dia gamma: Audi (6.000 euro), Volkswagen (4.500 euro), BMW (7.000 euro) e Mercedes-Benz (10.600 euro).

Gli effetti della frode del contachilometri sul valore di un’auto possono variare in modo significativo, con alcune marche di auto e fasce d’età che subiscono perdite economiche più marcate. Per gli acquirenti italiani, effettuare un controllo accurato dello storico rimane un aspetto fondamentale per proteggersi dalle truffe legate alla manomissione del contachilometri.

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