MERCATO LCV IN LEGGERA CRESCITA MA VA FORTE L’ELETTRICO

VOLA MAXUS, CON IL 29% DEI SEGMENTI COPERTI DA ED9 ED ED3

“LCV”, acronimo di “Veicolo Commerciale Leggero”, ovvero: la spina dorsale della nostra economia. L’ultimo miglio, per intenderci, quello spicchio di trasporto, che ci consente di vivere la vita, come siamo abituati, soprattutto negli agglomerati urbani. Un settore che, a differenza delle auto (noi lo ribadiamo spesso), dovrebbe essere già super elettrificato, perché: nella maggior parte dei casi, piccoli e grandi operatori, dispongono di spazi per la sosta notturna, dove è possibile installare infrastrutture di ricarica e perché, ormai, l’autonomia reale, di questi mezzi, copre ampiamente le necessità di trasporto. Infatti: a fronte di un primo quadrimestre di vendite LCV, 2023 in Italia, che tra alti e bassi, si è assestato su un debole +2.6%, il peso dell’elettrico cresce dall’1,5% (analogo periodo 2022), all’attuale 3,9%, praticamente è più che raddoppiato. A fronte dell’ancora dominante diesel, che ha collezionato, ad oggi, 44.921 immatricolazioni, l’elettrico ne fa segnare 2.074, non troppo distante dal 2.267 del benzina. Le previsioni, per il 2023, anticipano un fine anno tra le 165.000 e le 170.000 unità, con l’elettrico, che andrà a sfondare il 6%. Parliamo, dunque, di una fetta di mercato interessante, che comincia davvero a fare gola, per la quale, come hanno detto in UNRAE: “Servirebbe un deciso cambio di passo nell’installazione d’infrastrutture e, soprattutto, l’introduzione della riduzione al 50%, per il credito d’imposta, sugli investimenti dei privati, per la realizzazione di colonnine fast, almeno fino al 2025”. In questo contesto, volgiamo parlare di Maxus, un gigante, parte di SAIC MOTOR (Shanghai Automotive Industry Corporation), il più grande gruppo automobilistico cinese, che ha una quota di mercato del 24%, per oltre 7 milioni di veicoli venduti. Maxus, marchio su cui l’azienda ha investito più di 2 miliardi di euro, dal 2010, copre proprio il segmento dei commerciali ed è presente sul nostro mercato con due modelli di segmento C e D. L’eDeliver3: monta un elettrico da 122 Cv e 250 Nm di coppia, ha un’autonomia di 342 km (ciclo urbano) e ricarica in 45 minuti; è disponibile in due versioni, short, con uno spazio di carico di 218 cm ed un volume di carico di 4,8 m³ e long, spazio di carico di 277 cm e volume di carico di 6,3 m³. Il fratello maggiore, l’eDeliver9: ha un motore da 203 Cv con 310 Nm di coppia ed un’ottima autonomia, assicurata da batterie che vanno da 51,5 a 88,5 kWh; questo mezzo è molto versatile ed è disponibile in versione van in 3 diverse configurazioni (ospita dai 9,7 a 12,33 m³ di carico, con una portata compresa tra 800 e 1200 Kg), Chassis Cab, è omologabile N1 ed N2 e presto arriverà la doppia cabina. Tiriamo due somme sul Maxus “YTD” (acronimo di Year To Date, che tradotto sta per: dall’inizio dell’anno ad oggi): la parte del leone l’ha giocata l’eDeliver9, con 207 unità vendute, su un totale segmento “D” di 556 unità, ben il 37% della quota; ma anche il fratellino ha fatto il suo dovere, con 80 unità su un totale segmento “C” di 442, per un ottimo 18%. La Maxus, con 287 consegne, si assesta al: 29%, se si prendono in considerazione i due segmenti in cui è presente (C e D) e comunque resta saldo al 14% del totale. Una curiosità: in questa corsa all’elettrico, l’azienda che si è distinta di più, è la “Car&Van” di Cagliari, che ha fatto numeri da capogiro.

Caratteristiche tecniche versione Chassis Cab